Descrizione
Legatura coeva piena pergamena, piatti con decorazioni e filetti dorati e le armi di Geneviève d’Urfé, duchessa de Croy, dorso con titolo dorato su occhiello di pelle color miele. Ex libris di Killian Fritsch sul primo piatto, dalla cui collezione il libro proviene. Cm 34,5 x 22,5. Frontespizio con grande marchio tipografico decorato (farfalla sostenuta da un granchio e angoli decorati), pp 46 n.n. + 811 + 48 n.n. (Indice) + [4]. Testatine, grandi capilettera decorati e finalini. Il testo, diviso in quindici libri, è su due colonne (greco e latino) con annotazioni a margine in greco.
Restauro alla pagina 63, senza pregiudizio per il testo.
Si tratta di un lavoro inestimabile per fornire informazioni romanzate sul mondo letterario ellenistico della classe agiata durante l’Impero Romano. Per la maggior parte dei lettori moderni, ancora più utile è la ricchezza di informazioni fornite dai deipnosofisti sulla precedente letteratura greca. Nel corso della discussione di autori classici, i partecipanti fanno citazioni, lunghe e brevi, dalle opere di circa 700 autori greci precedenti e 2.500 scritti separati, molti dei quali altrimenti sconosciuti. Cibo e vino, lusso, musica, costumi sessuali, pettegolezzi letterari e filologia sono tra i principali argomenti di discussione e vengono descritte anche le storie di molte opere d’arte come la Venere Kallipygos. Oltre ai suoi obiettivi principali, il testo offre un ritratto insolitamente chiaro dell’omosessualità nel tardo ellenismo. L’eminente umanista ugonotto Isaac Casaubon (1559-1614) stabilì il testo definitivo di Deipnosophistae nel 1597, quando fu stampato per la prima volta insieme alla traduzione latina di Jacques Dalechamps.
Bell’esemplare.
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