ALDROVANDI (Ulisse) – Vlyssis Aldrovandi … De reliquis animalibus exanguibus libri quatuor

2.500,00

post mortem eius editi : nempe de mollibvs, crvstaceis, testaceis et zoophytis

Bologna [Bononiæ] : sumptibus Marci Anthonij Berniæ ; Bononiæ : tijpis Io: Baptistæ Ferronij, 1642. In Latino.

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Descrizione

Legatura piena pelle marrone, dorso con cinque nervi, titolo e decorazioni in oro, tagli spruzzati in rosso. Ex dono manoscritto al frontespizio e datato 1674. Cm. 36,5 x 25,5, pp. [2] + 593 + 28 n.n. (Indice e Registrum). I numeri di pagine 421-422 vengono ripetuti. 

Frontespizio inciso; titolo all’interno della cornice con motivo architettonico. Bellissimo riquadro inciso in basso al frontespizio, raffigurante la città di Bologna e le sue torri. Testatine, finalini e capilettera molto belli, decorati e animati. Numerose incisioni f.t. e n.t.

Ulisse Aldrovandi (1522-1605) è uno scienziato attivo nel periodo rinascimentale. Nasce in una famiglia nobile: suo padre è il conte Teseo Aldrovandi, notaio e segretario del Senato di Bologna; la madre, Veronica Marescalchi, è cugina di primo grado di Ugo Boncompagni, che diventerà Papa con il nome Gregorio XIII. Aldrovandi rimane orfano da giovane e studia con precettori privati. Diplomato in aritmetica, diventa contabile di un mercante bresciano. Rientra a Bologna nel 1539 dove studia umanistica all’Università di Bologna poi a Padova e diventa notaio qualche anno più tardi. Vero esempio di “uomo universale” tipico del Rinascimento, Aldrovandi si interessa anche alla filosofia, alla logica e alla medicina. 

Accusato di eresia nel 1549 perché sospettato d essere in contatto con Camillo Renato (pseudonimo di Paolo Ricci, francescano anabattista), malgrado le sue proteste e l’abiura solenne, viene incarcerato a Roma dove rimane un anno e mezzo. Durante quel periodo di semi-detenzione si appassiona alla botanica, la zoologia e la geologia. In quel periodo incontra a Roma Guillaume Rondelet e Paolo Giovio. Da quel momento, animato da una vera vocazione da scienziato, dedica la vita allo studio delle piante e degli animali, ottiene il dottorato in medicina e filosofia e comincia ad insegnare all’Università di Bologna.

A partire dal 1570 comincia a pubblicare i suoi studi e scoperte scientifiche. Crea una stanza delle meraviglie che arricchisce continuamente fino ad arrivare ad una collezione di più di 18.000 pezzi. Alla sua morte lascia in eredità al Senato di Bologna 3600 libri e più di 300 manoscritti.

Il nostro libro, che descrive gli animali privi di sangue, fa parte delle opere pubblicate dopo la sua morte.

Buon esemplare molto pulito e con ampi margini e bellissime incisioni.

Nissen, C. Zoologische Buchillustration, 68.

 

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